Sabato 3 settembre alle ore 11.00 inaugurazione della mostra “Abitare il deserto” a cura di Giovanni Zaffagnini con Osservatorio Fotografico per il Comune di Fusignano, presso il Museo San Rocco in Via Monti 5 a Fusignano (RA).

MOSTRA:
Sabato 3 settembre alle ore 11.00 inaugurazione della mostra “Abitare il deserto”.
La  mostra è visitabile dal 3 Settembre al 6 Novembre 2016 nei seguenti orari:

dal 3 al 8 settembre 2016 feriali 19,30 – 22,30
Sabato e festivi 10 – 12 / 16 – 23
Dal 9 Settembre al 6 Novembre 2016 Sabato 15 – 18
Festivi 10 – 12 / 15 – 18
info: ufficio relazioni col pubblico del Comune di Fusignano 0545 955653-668
Museo 0545 51621 negli orari di apertura.

LIBRO:
Volume edito da Osservatorio fotografico, pp.88, ill.45, osservatoriofotograficogmail.com grafica a cura di Emilio Macchia
Testi di: Yari Bernasconi, Luigi Filippelli, Maddalena Lotter, Franca Mancinelli, Jacopo Narros, Bernardo Pacini, Jacopo Ramonda, Damiano Sinfonico, Orso Jacopo Tosco.
Fotografie di: Nicola Baldazzi, Davide Baldrati, Marina Caneve, Francesca Gardini, Richard Max Gavrich, Massao Mascaro, Domingo Milella, Mattia Parodi, Xiaoxiao Xu.

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da “Galleggianti”, © Davide Baldrati                        

A trent’anni di distanza dalle Traversate del deserto condotte, nel 1986, da Gianni Celati; ormai un “Classico” sul rapporto fra fotografia e letteratura, con la partecipazione di autori prestigiosi (Jean Baudrillard, Max Frisch, Gerald Bisinger, Giorgio Agamben, Giuliano Scabia, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Olivo Barbieri, Vittore Fossati, Klaus Kinold), abbiamo chiesto ad alcuni giovani autori scelti attraverso una rigorosa selezione in ambito internazionale, di esprimere il loro punto di vista sulla desertificazione ambientale e culturale.
Nove narratori e nove fotografi, con grande semplicità, senza ricorrere alla denuncia urlata e all’invadenza degli effetti speciali, pongono, attraverso le pagine di Abitare il deserto, domande sulle quali noi, comodamente distratti, dovremmo riflettere.
E’ l’incontro fra il deserto della mente e il deserto visibile, il dentro e il fuori, che accomuna poeti, scrittori e fotografi nell’intento di rivelare la loro visione del mondo e scoprire, alla fine, che il luogo della mente è tutt’uno col luogo che ci ospita, arricchito di nuovi significati.
«Un luogo non è mai solo “quel” luogo: quel luogo siamo un po’ anche noi… Dipende da come leggiamo quel luogo,… se siamo allegri o malinconici, euforici o disforici, giovani o vecchi, se ci sentiamo bene o se abbiamo il mal di pancia. Dipende da chi siamo nel momento in cui arriviamo in quel luogo», ci insegna Antonio Tabucchi in Viaggi e altri viaggi.
Il degrado diventa il punto di partenza per una riconciliazione col mondo circostante attraverso uno sguardo rinnovato e costruttivo, esente da intenti consolatori o di facile denuncia. Uno sguardo che riconosce forme e spazi dove trovare nuovi spunti per correggere e migliorare
l’esistente e orientare le scelte future. Non si cura il presente tornando al passato. Possiamo arginare il deserto conoscendo il suo volto, senza girare lo sguardo dall’altra parte sperando che qualcuno provveda.
«Mi fermai affascinato da quanto vi era di bello in questa assenza di bellezza, incantato dalle speranze in mezzo a tanta disperazione», scriveva Robert Walser, raffinato poeta-camminatore che sapeva osservare le cose dalla giusta distanza con consapevole candore.
Nonostante tutto, c’è ancora tanta bellezza da preservare.

link:
ibc.regione.emilia-romagna.it
lugonotizie.it
e20romagna.it

 


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