Fotodiagnostik (Danilo Montanari Editore, 2016)

Fotodiagnostik è un cofanetto che contiene dieci fotografie ispirate al test proiettivo elaborato da Hermann Rorschach nel 1921 dal titolo Psychodiagnostik, il così detto “test delle macchie”, utilizzato in psicodiagnostica per l’indagine sulla personalità. Le fotografie sono state scattate al Lago di Antermoia, un lago glaciale che si trova in Val di Fassa nelle Dolomiti Trentine.

Come il test questo lavoro è composto da dieci immagini rispecchiate su un asse di simmetria: nel caso del Rorschach il ribaltamento è dovuto all’inchiostro che, una volta piegato il foglio, forma la figura; nel cofanetto fotografico questo effetto è dovuto al riflettersi delle rocce nell’acqua.

Il primo seme di questo lavoro è stato gettato nel maggio del 2006 quando mi è stato sottoposto il test di Rorschach da colui che poi è divenuto il mio psicoterapeuta. Avendone una copia a casa, comprata da mia madre durante i suoi studi di psicologia, ho potuto continuare a guardare queste tavole anche negli anni seguenti.

Nell’agosto del 2013, sono tornato con Michela in Val di Fassa dove avevo trascorso nella mia infanzia e adolescenza numerosi periodi di vacanza. Nel Lago di Antermoia, guardando attraverso il pozzetto della mia Mamiya 6x7, ho rivisto quelle macchie, questa volta palesate nei riflessi delle rocce nell’acqua. Da quel momento sostare in quel luogo è stato per me un continuo incontro con le figure che lo abitano.

Il Test di Rorschach

l test di Rorschach che viente tuttora utilizzato in ambito clinico, è un importante metodo d’indagine della personalità e identifica uno dei dispositivi scientifici necessari a condurre l’indagine diagnostica. E’ un test a marchio registrato a livello internazionale dalla società Hogrefe AG.

Le sue immagini sono molto diffuse sul web e sono presenti anche in alcuni film e programmi televisivi; questo ha generato un dibattito sulla loro possibile fruizione fuori dall’ambito clinico.

Nel test, le tavole vengono presentate una alla volta all’attenzione dell’individuo al quale, senza limiti di tempo, viene chiesto di esprimere tutto ciò cui la tavola somiglia: non esistono risposte giuste o sbagliate. Per uno psicologo, dall’interpretazione delle risposte date a ciascuna tavola del test di Rorschach è possibile, delineare un profilo di personalità e identificare eventuali nodi problematici, cosa che non è mia intenzione fare in Fotodiagnostik in quanto il parallelismo è esclusivamente da un punto di vista visivo e percettivo.

Il lago di Antermoia

Il lago, che prende il nome dal Massiccio di Antermoia, occupa una depressione sul fondo dell’omonimo vallone glaciale ed è l’unico di una certa importanza nel gruppo del Catinaccio. Il suo livello (2500 m s.l.d.m.) è molto variabile a seconda delle stagioni ma, a differenza di molti laghi carsici della zona, non si prosciuga durante il periodo estivo. L’alimentazione è dovuta in gran parte allo scioglimento delle nevi, le quali possono persistere anche in estate sui fianchi del vallone. Dal 2009 è stato classificato parte di uno dei nove sistemi montuosi che compongono le Dolomiti UNESCO che comprendono una serie di paesaggi montani unici al mondo e di eccezionale interesse geologico e geomorfologico.

Le origini del lago sono state narrate in alcune leggende ladine che trattano di streghe e demoni. Una in particolare racconta di Osvaldo detto Mano di Ferro: un uomo forte e rude che un giorno sentì un suono dolce e soave provenire da dietro un cespuglio, si innamorò della Silfide (figura mitologica femminile) dal nome Antermoia che stava cantando. Chiamandola per nome ruppe l’incantesimo e all’improvviso la creatura scomparve in un pianto che originò il lago. Fino alla prima metà del XX secolo sono molto diffuse nelle Alpi anche storie di draghi. Ad Elmar Lorenz, storico gestore del Rifugio di Antermoia, un cacciatore ha raccontato di aver visto, a primavera inoltrata, il risveglio del drago che aveva provocato nel lago piramidi d’acqua alte anche 5-6 metri. Anche a Elmar e a sua moglie è capitato di vedere questo fenomeno naturale che probabilmente avviene ogni anno e che in realtà è dovuto allo scioglimento del giaccio. Nel lago sono presenti solo un numero molto ridotto di forme di vita planctonica che non rappresentano una fauna ittica ed è assente quasi del tutto il manto vegetale sulle sponde.

A distanza di pochi metri si trova il rifugio Antermoia, la cui costruzione fu promossa nel 1911 dal fotografo Franz Dantone e che ora è gestito dell’alpinista Martin Riz.

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